Un Piemonte solidale: EDILIZIA POPOLARE
La crisi economica ha intaccato anche le sicurezze fondamentali delle persone e delle famiglie e tra queste la casa, un diritto fondamentale.
Una legislazione inefficace e una tassazione elevata impediscono a molti alloggi del settore privato di entrare nel mercato e trovare affittuari. Per contro, gli anni della Giunta Cota hanno visto zero investimenti sull’edilizia popolare, riduzione dei fondi sulle morosità, inefficienze, scandali e ruberie amministrative.
Alcune delle nostre proposte:
- accorpamento delle ATC provinciali in un’unica ATC regionale, secondo la proposta del gruppo PD, per conseguire risparmi per gli organi direzionali ed economie gestionali di scala;
- ristrutturazione e accorpamento delle società strumentali in house;
- reintroduzione dell’amministratore d’area con procura del presidente per la gestione delle problematicità dei complessi residenziali, al fine di snellire le burocrazie e avvicinare il servizio ai residenti;
- differenziazione delle fasce di reddito sotto i 6.000€ per la determinazione del canone e diversa e conseguente modulazione progressiva del 14% del reddito corrisposto per il canone per l’accesso al fondo per le morosità.
Esistono numerosi locali ATC vuoti, specie commerciali:
- i locali commerciali possono esser riconvertiti ad abitazione, come avviene in tutta la città nelle vie secondarie;
- i locali commerciali possono esser destinati ad associazioni che svolgano progetti di coesione sociale e accompagnamento all’interno del complesso o a servizi utili per i residenti, p. es. ambulatori medici;
- gli alloggi sfitti da ristrutturare posson venire assegnati con formule che ne prevedano la ristrutturazione a carico dell’occupante;
- gli alloggi vuoti ma assegnati, p.es. in caso di inquilino in casa di riposo, devono essere riassegnati;
- gli alloggi grandi, assegnati a famiglie un tempo numerose, devono ritornare nella disponibilità di ATC.
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