Oggi abbiamo approvato un Ordine del Giorno che impegna la giunta a 1) intraprendere azioni finalizzate all’accoglienza dei rifugiati che tengano conto di tutte le potenzialità espresse dal territorio; 2) mobilitare le competenze interne degli assessorati interessati dalla problematica; 3) facilitare l’incontro tra la domanda di aiuto e l’offerta di accoglienza presente sul territorio.
È servito per rispondere a un odg del centrodestra, che chiedeva l’istituzione di una commissione di inchiesta sulla gestione dell’accoglienza dei richiedenti asilo (www.cr.piemonte.it).
È un altro segnale di attenzione dopo la Marcia dei piedi scalzi della settimana scorsa, che arriva peraltro in una settimana in cui le notizie ci dicono di una retromarcia tedesca e di una UE che non si accorda.
Alla scontata provocazione “perché non li accogli a casa tua” ha già risposto benissimo Cecilia Strada ed è alla sua aspettativa civile che la politica deve dare risposta, specie la politica europea.
Tuttavia, cerco di cavar del buono anche da una provocazione becera, e la uso per misurare e migliorare la mia coerenza, per non trovarmi un giorno a chiedere: “Quando ti ho visto forestiero e non ti ho ospitato?”.
E mi chiedo ancora: può lo Stato arrivare a tutto, senza l’impegno dei singoli? Io credo di no.