Tag Archivio per: rete ospedaliera
Mercoledì 19 la Giunta regionale ha approvato la “delibera di adeguamento della rete ospedaliera pubblica e privata del Piemonte agli standard nazionali del patto della salute e le linee di indirizzo per lo sviluppo della rete territoriale”, un atto di programmazione sanitaria che assegna funzioni fondamentali e stabilisce la gerarchia tra ospedali.
Per ogni ospedale del Piemonte è stata indicata la classificazione e le specialità ospedaliere che deve avere obbligatoriamente.
C’è poi una colonna che elenca le specialità ospedaliere non connesse all’emergenza/urgenza da assegnare sui territori per implementare e completare l’offerta in base ai bacini di utenza, ai volumi delle prestazioni, alla complessità tecnologica e alle professionalità esistenti e che saranno oggetto di una valutazione successiva e di confronto all’interno delle assemblee dei sindaci e con le popolazioni.
Gli ospedali sono stati suddivisi in 6 Dea di secondo livello (hub) – San Giovanni Bosco, Città della salute, Mauriziano di Torino, Maggiore della carità di Novara, Santa Croce e Carle di Cuneo, Santi Antonio e Biagio di Alessandria – e in 20 Dea di primo livello (spoke) – Maria Vittoria e Martini di Torino, Ivrea, Chivasso, Ciriè, Chieri, Moncalieri, Rivoli, Pinerolo, san Luigi di Orbassano, Borgomanero, Vercelli, Biella, Domodossola-Verbania, Mondovì, Savigliano, Alba (Verduno), Asti, Casale Monferrato e Novi Ligure. Per leggere documenti e polemiche, puoi cliccare qui.
Gli obiettivi sono la sicurezza dei cittadini, non garantita laddove la produzione ospedaliera è molto bassa, la riduzione dei primariati e l’abolizione dello scavalco tra ospedali, i risparmi sui costi di struttura e personale. Se questo piano di razionalizzazione sarà giudicato convincente dal Ministero della Salute, il Piemonte potrà uscire dal piano di rientro, cioè dal commissariamento cui siamo sottoposti perché, per ora, spendiamo strutturalmente più di quello che Roma trasferisce.
Se riusciremo a tornare a un costo del sistema sanitario inferiore ai trasferimenti, avremo finalmente le risorse per quegli investimenti in ristrutturazioni, acquisti di macchinari e assunzioni di nuovo personale che è chiaro a tutti siano un’esigenza ineludibile.
Per chiarezza su alcuni territori importanti: il Martini non viene retrocesso e mantiene la qualifica di DEA di I livello, perché ne ha le strutture e i passaggi, tuttavia ha un anno di tempo per avviare la soluzione ai problemi che lo affliggono. Lanzo, Carmagnola, Giaveno: saranno oggetto di valutazioni successive.
Siamo solo all’inizio di un percorso lungo e impegnativo.