Nella seduta del Consiglio Regionale di oggi, 24 luglio 2018, abbiamo approvato i 48 articoli del nuovo Testo Unico sulla Cultura della Regione Piemonte. Un lavoro che ci ha visti impegnati dal primo giorno di Consiglio, in un confronto continuo con gli operatori del settore (anche attraverso l’ampio percorso degli Stati Generali della Cultura in Piemonte) e con le minoranze, per aggiornare una normativa risalente per la maggior parte agli anni ’70 e per semplificare un ambito che contava su decine e decine di leggi e regolamenti di settore.
Ammodernare, abrogare e semplificare vuol dire anche rendere più accessibili e comprensibili le nostre leggi per i cittadini, aumentarne il tasso di democraticità.
Non abbiamo solo stabilito indirizzi per i singoli settori, quali spettacolo dal vivo, cinema, biblioteche, archivi, istituti storici, minoranze linguistiche, musei etc… Ma abbiamo lavorato molto su interventi trasversali quali:
- l’accessibilità per i diversamente abili di produzioni e beni culturali,
- l’attenzione al paesaggio e agli itinerari storici e artistici,
- il coinvolgimento di imprese e cooperative culturali,
- la tutela dei lavoratori e la valorizzazione del volontariato,
- le nuove tecnologie,
- la sperimentazione e la commistione di generi e strumenti.
Il tutto senza dimenticare le risorse, che ci impegniamo ad aumentare di anno in anno e che vogliamo offrire anche con strumenti diversi dal semplice contributo:
- convenzioni e bandi triennali,
- fideiussioni,
- contributi per investimenti in conto capitale e in conto corrente.
Una Regione senza cultura non investe sul benessere sociale ed economico dei suoi cittadini, sulla costruzione della piena consapevolezza del loro essere cittadini e persone; insomma, non crede nel proprio futuro.
Qui di seguito un approfondimento su elementi fondamentali e novità della legge.