SANITA’ LIBERATA E SOSTENIBILE: dal 2017 i piemontesi sono tornati liberi di investire, migliorare le strutture ospedaliere e ad assumere.
Cosa significa che il Piemonte è uscito dal Piano di rientro? I Piani di rientro sono un vero e proprio programma di ristrutturazione industriale che entra in gioco in caso di spese sfuggite al controllo delle Regioni. Un Piano di Rientro della spesa sanitaria, siglato da una Regione che spende più di quanto incassa, è finalizzato a ristabilire l’equilibrio economico-finanziario della Regione interessata. La nostra Regione aveva dovuto sottoscrivere il Piano, unica regione del nord Italia, sotto la presidenza del leghista Cota, nel 2010.
Il 21 marzo 2017 ne è finalmente uscita, riuscendo a mantenere gli impegni con il Governo e riportando la spesa sanitaria sotto controllo. In questo modo siamo tornati liberi di investire e di assumere.
SANITA’ SOSTENIBILE
Il nostro sistema sanitario sta quindi tornando progressivamente sempre più “in forma”.
Qui i primi passi fatti:
- Le ASL pagano in tempo, cioè a 60 giorni o in anticipo, rispetto invece ai 50 giorni medi di ritardo che si registravano nel 2014;
- Gare centrali sui farmaci che consentono risparmi per 41 mln €. In questo modo abbiamo finanziato l’acquisto dei farmaci oncologici innovativi e l’abolizione del ticket sui medicinali;
- Turnover garantito, 1800 assunzioni annue prestabilite; Dal 2019 servizio di prenotazione Sovra CUP Unico regionale, che consentirà di gestire più efficacemente le agende di specialisti e diagnostica.
- 1400 Assunzioni supplementari di medici, infermieri e operatori sociosanitari entro il 2020
- 14 milioni per il Piano straordinario riduzione liste d’attesa, che garantirà 385.000 prestazioni supplementari
STRUTTURE OSPEDALIERE
Molti e importanti sono stati gli interventi della Regione per la costruzione o ristrutturazione di strutture ospedaliere.
Ecco i principali interventi realizzati:
- Nuovo Ospedale di Trofarello (Asl TO5). Andrà a sostituire i presidi di Chieri, Carmagnola e Moncalieri, investendo 60,4 mln €;
- 8,3 mln € per l’ospedale Martini (cabine elettriche, nuovo ascensore al servizio di cardiochirurgia, messa a norma degli ambulatori, palazzina dialisi, corpi di fabbrica e locali del seminterrato);
- 2 mln € per il poliambulatorio di corso Corsica a Torino;
- 2 mln € per il poliambulatorio di Via Monginevro a Torino;
- 463.000 € per mettere a norma il presidio di Via Montanaro a Torino;
- 4,3 mln € per mettere a norma l’ex dispensario di Igiene sociale di lungo Dora Savona;
- 480.000 € per il nuovo poliambulatorio di Alpignano nei locali del Movicentro.
LUDOPATIA
Il gioco d’azzardo è una malattia e bisogna aver il coraggio di affrontarla tutti insieme.
La legge regionale 9/2016 nasce per prevenire gli effetti del gioco d’azzardo patologico (GAP) e tutelare le fasce più vulnerabili della popolazione. Le varie azioni previste dalla legge riguardano: prevenzione e contrasto del gioco d’azzardo in forma problematica o patologica, trattamento terapeutico e recupero dei soggetti che ne sono affetti e supporto delle loro famiglie, predisposizione di misure volte al contenimento dell’impatto negativo del gioco sul tessuto sociale, sull’educazione e formazione delle nuove generazioni. La legge ha coinvolto innanzitutto tutte le ASL del Piemonte che hanno istituito appositi Dipartimenti contro le dipendenze, che ogni giorno curano centinaia di pazienti affetti dai danni del gioco compulsivo. Dal 1 gennaio 2018 è diventato effettivo il divieto per gli esercizi commerciali (bar, tabaccherie, locali) di tenere slot machine al proprio interno se nel raggio di 500 metri sono presenti scuole, ospedali, chiese, centri di riabilitazione o luoghi definiti “sensibili”. Le stesse norme vanno estese anche alle sale da gioco o da scommesse, a partire da fine 2019. A fine 2018 sono arrivati i primi dati elaborati da Ires Piemonte che hanno mostrato come, a 2 anni dall’entrata in vigore della legge, il volume di gioco alle macchinette in Piemonte si è ridotto di oltre mezzo miliardo di euro, passando dai 5,1 miliardi nel 2016 ad una stima di 4,6 miliardi nel 2018, mentre nei 3 anni precedenti era in costante crescita (+ 4,6% tra il 2013 e il 2016). Le perdite dei giocatori piemontesi sono diminuite del 17%, passando da 1 miliardo e 250 milioni nel 2016 a una stima di 1 miliardo e 30 milioni nel 2018 (-220 milioni in 2 anni).
PARCO E CASE DELLA SALUTE
Un centro polifunzionale dove medici, ricercatori, addetti potranno lavorare insieme per migliorare efficienza e studio, senza dimenticare i territori: pronte 77 Case della Salute con medici, pediatri e ambulatori.
Il progetto del Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione di Torino prevede investimenti per oltre 600 milioni, destinati alla creazione di un nuova moderna struttura ospedaliera che cambierà il volto di Torino. Il complesso sorgerà all’interno dell’area ex Avio-Oval e sarà costituito da 4 poli funzionali, connessi tra loro: il 1° destinato a sostituire gli ospedali dell’attuale Città della Salute e della Scienza (Molinette, Regina Margherita, Sant’Anna, C.T.O.), il 2° dedicato alla ricerca clinica, pre-clinica e transnazionale, il 3° polo per la didattica (Corsi di Laurea in medicina e nelle professioni sanitarie), il 4° polo per la parte residenziale per accogliere il personale.
Una delle novità più interessanti in ambito sanitario sono le Case della Salute: centri attrezzati e aperti tutto il giorno, in cui saranno disponibili medici di base e pediatri, assistenza infermieristica, assistenza specialistica con percorsi di cura per patologie croniche, ambulatori vaccinali e i consultori familiari. All’interno, una volta completata la rete, vi lavoreranno circa un migliaio di operatori tra infermieri, medici di famiglia, pediatri, specialisti, OSS, tecnici e amministrativi. L’investimento negli ultimi due anni è stato di 21,6 milioni di euro, per arrivare a 77 Case su tutto il territorio regionale, con molte sedi già attive, come l’ex Valdese a Torino, o i presidi di Giaveno, Lanzo e Pianezza.
DISOSTRUZIONE
“Daniele è stato l’autore della legge piemontese in materia di disostruzione pediatrica e di rianimazione cardiopolmonare, portando in Piemonte l’esperienza di altre regioni già attente al tema. Sostenere la diffusione della conoscenza di queste semplici manovre e di dispositivi ormai accessibili sul territorio può davvero salvare, in ogni momento, la vita dei nostri bambini, soprattutto nei luoghi sensibili deputati all’istruzione. La legge prevede non solo il sostegno, ma anche una apposita premialità nei finanziamenti della regione ai Comuni. C’è ancora molto da fare, per una battaglia che è soprattutto culturale nelle istituzioni e nella società, ma un primo passo è stato compiuto”
BARBARA DURAND, istruttrice BLSD e disostruzione pediatrica
DISABILI E VITA INDIPENDENTE
A sostegno della collettività con un progetto dedicato alle persone affette di disabilità
Nel mese di novembre 2017, a seguito della sollecitazione del Comitato 162 Piemonte, ho presentato una Mozione, che impegna la Giunta ad avviare nel più breve tempo possibile una sperimentazione di progetti socioassistenziali personalizzati e coprogettati, orientati alla realizzazione del progetto di vita della persona con disabilità. La mozione è promotrice, tra l’altro, di un tavolo di lavoro congiunto Regione Piemonte/associazioni, per la revisione della DGR 48/2008 sui progetti di Vita Indipendente ad oggi riservati alla disabilità motoria, nell’ottica di una sua estensione anche alle disabilità intellettive/relazionali e sensoriali. Abbiamo, insieme alle Associazioni, promosso incontri mirati ed iniziative di sensibilizzazione come, ad esempio, il Convegno sui temi della disabilità svoltosi a Palazzo Lascaris il 1 giugno 2017. Da questo percorso è scaturita anche una mozione di sostegno e ampliamento all’attività dell’ambulatorio Transitional Care della Città della Salute.
LA SETTIMANA DELLO SPORT
Pratica sportiva e benessere devono poter essere sempre alla base dell’educazione dei nostri figli: 200 mila euro all’anno e 180 scuole coinvolte
La settimana dello sport è un’iniziativa per promuovere nelle scuole gli sport invernali e le attività legate alla pratica sportiva e al benessere. Il periodo scelto è sempre quello a ridosso delle vacanze di Carnevale, in cui le scuole piemontesi, ogni anno, prevedono alcuni giorni di chiusura per concedere agli studenti una settimana da dedicare ad un ampio catalogo di attività sia all’interno delle scuole stesse, sia in montagna. Per quanto riguarda le attività interne alle scuole ad organizzare sono gli enti regionali di promozione sportiva; per quanto riguarda le attività in montagna invece l’ente organizzatore è l’Arpiet (Associazione regionale piemontese delle imprese esercenti trasporto a fune in concessione) che predispone apposite giornate sulla neve pensate per gli istituti interessati. Per la Settimana dello sport la Regione ha stanziato circa 200.000 euro all’anno e le scuole che partecipano sono circa 180 in tutto il Piemonte.
Il futuro del Piemonte ci riguarda.
Daniele VALLE
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QUI IL MIO IMPEGNO PER GIOVANI E CULTURA > http://www.danielevalle.it/giovani-e-cultura-il-mio-impegno-in-questi-anni-e-per-il-futuro-del-piemonte/