Ogni giorno il Ministero della Salute diffonde una Tabella di aggiornamento sulla pandemia Covid19 aggregando i dati che quotidianamente forniscono le singole regioni italiane.
Il 18 dicembre, relativamente al Piemonte, la tabella indicava 953.662 persone nella colonna “totale persone testate” dall’inizio della pandemia; rispetto al giorno prima sono sparite dal conteggio 106.675 persone.
Sempre 18 dicembre, la tabella riportava 1.595.851 “totale tamponi effettuati processati con test molecolare”, tuttavia il giorno prima se ne indicavano ben 1.819.188 nella stessa colonna. La differenza è di 223.337 tamponi molecolari effettuati in meno. La tabella del 19 dicembre infatti segnalava che diversi dati, relativi al Piemonte, sono stati “ricalcolati sulla base di indicazioni ministeriali”.
Per spiegare questo balletto di numeri, l’ipotesi più probabile è che si siano mischiati i dati di tamponi rapidi e molecolari, anche se la dicitura della colonna è molto chiara. Sono differenze importanti, che cambiano significativamente la nostra comprensione di quanto sta avvenendo in Piemonte e che, come segnalano anche diversi commentatori (Pillole di Ottimismo, Marco Riva, Alessandro Ferretti), meritano di essere spiegate al più presto. Per questo ho depositato una interrogazione all’assessore Icardi.
La spiegazione per oltre 200.000 tamponi e oltre 1000 casi di covid spariti dal conteggio, secondo un documento del Servizio Regionale di epidemiologia (vedi sotto) e secondo l’assessore Marnati su La Stampa del 20 dicembre 2020, sarebbe che il Piemonte avrebbe “ecceduto in scrupolo“, conteggiando come positivi anche coloro a cui non è stato fatto un tampone molecolare, ma avevano fatto solo un tampone rapido (positivo) e avevano un contatto con un positivo. Un proposito lodevole, che non chiarisce il dato dei tamponi però.
Questo può infatti spiegare il riallineamento del dato sui “casi totali”, che vengono abbassati di 1380 unità. Ma non spiega il dato dei tamponi rapidi erroneamente caricati nella colonna “tamponi molecolari”: si poteva tranquillamente caricare i 1380 casi in più, senza caricare anche i 223.337 tamponi in più o le 106.675 persone testate in più.
E quindi restano sul tavolo queste domande:
- Tra i 21 indicatori considerati dal ministero per l’individuazione del colore delle zone, nel gruppo degli indicatori della capacità di accertamento diagnostico e di gestione dei contatti, il primo indicatore richiede la “Percentuale di tamponi positivi escludendo per quanto possibile tutte le attività di screening e il “re-testing” degli stessi soggetti, complessivamente e per macro-setting (territoriale, PS/Ospedale, altro) per mese”. Questo indicatore per il Piemonte, togliendo dal denominatore oltre 200.000 tamponi eseguiti, cambia? E in che modo? Il suo cambiamento avrebbe potuto comportare determinazioni differenti sul colore assegnato al Piemonte?
- Nell’ultimo mese, qual è la percentuale di tamponi molecolari positivi sul totale dei molecolari e la percentuale di tamponi rapidi positivi sul totale dei rapidi?
- Il 18 dicembre, venivano indicati 187.890 “casi totali”, contro i 189.270 del giorno prima: 1380 casi sono stati cancellati. Sono solo questi 1380 casi in più quelli individuati grazie al ricorso al tampone c.d. rapido senza bisogno di quello di conferma, per i quali la circolare del 30/10 si limita ad auspicare che la definizione di caso “dovrebbe essere aggiornata in relazione all’utilizzo dei test antigenici rapidi senza una conferma con test molecolari soprattutto in presenza di situazioni con link epidemiologico”?
- “Il 3 dicembre il Ministero ha inoltrato un documento tecnico in cui ha specificato di inserire nel computo dei tamponi effettuati e dei casi diagnosticati i dati relativi esclusivamente ai test molecolari”. Chi e con quale atto ha deciso di continuare a inviare indistintamente i dati di tutti i tamponi? O la piattaforma covid della Regione Piemonte non distingue le due tipologie e quindi il dato non era disponibile? O la Regione aveva comunicato al Ministero e/o alla Protezione civile l’intenzione di procedere difformemente dalle indicazioni del ministero stesso?
- Come mai solo a partire da venerdì 18 dicembre il bollettino della Regione Piemonte specifica il dato dei positivi riscontrati al tampone rapido? E di questi, è possibile conoscere quanti necessitano del test molecolare di conferma e quanti si considerano positivi poiché hanno un link con un positivo? Quando il tampone di controllo su un contagiato risulta ancora positivo nelle statistiche come viene conteggiato, come se fosse un nuovo positivo?
- È possibile avere i dati dei tamponi dell’ultimo mese, giorno per giorno, senza il conteggio dei tamponi rapidi?
- A una primissima valutazione, da quando sono spariti i rapidi dal conteggio, il Piemonte è di nuovo decisamente indietro rispetto alle altre regioni nella capacità di effettuare e processare test molecolari. Perché continuiamo a essere quelli che fanno meno tamponi molecolari tra le sette regioni più colpite dal virus?
- Su La Stampa Torino l’assessore Marnati rivendica una circolare del 30/10 che permetterebbe di conteggiare assieme test rapidi e test molecolari. Non sembra essere quello l’oggetto della circolare: “Il documento nasce dalla necessità di chiarire le indicazioni per la diagnostica di SARS-CoV-2 e i criteri di scelta dei test a disposizione nei diversi contesti per un uso razionale e sostenibile delle risorse”; l’unico accenno in materia di gestione dati è il seguente: “È importante la condivisione dei dati a livello locale/regionale/nazionale delle validazioni su vari tipi di test antigenici rapidi, inclusi quelli salivari, in commercio nel nostro paese per ottimizzare le strategie del loro uso”. [VEDI QUI] C’è un’altra circolare del 30/10 diversa da quella richiamata dal SEREMI nel suo documento?
- Corrisponde al vero che la Giunta starebbe valutando di procedere a querelare i ricercatori che hanno sollevato la questione?
- E qui l’interrogativo diventa retorico: ma a fronte delle contraddizioni, delle spiegazioni affidate alle note a piè pagine, delle reticenze, è davvero questo il modo con cui questa giunta intende garantire trasparenza sui dati e sulla gestione di questa pandemia?