AL CENTRO LE PERSONE: domiciliarità leggera, diritto alla casa (anche per universitari e stagisti), supporto ai nuovi insediamenti rurali
Dobbiamo sempre mettere
AL CENTRO LE PERSONE
Le mie proposte nascono da tanti anni di attività sul campo, a contatto con le persone e con le necessità.
Pertanto dopo aver risanato in nostro sistema SANITARIO ed esser potuti tornare così ad investire per ammodernare e assumere medici, infermieri e personale ospedaliero possiamo procedere ad INNOVARE il nostro sistema, andando a lavorare in primis in favore di coloro che ne hanno bisogno. Ora.
Il Piemonte è una regione anziana, e questa situazione deve essere affrontata al meglio, vedendola come una necessità ma anche come una opportunità per sperimentare ed utilizzare nuove soluzioni di innovazione sociale.
Abbiamo quindi l’opportunità di investire nell’utilizzo della tecnologia nelle azioni di cura della persona, non per sostituire i rapporti umani, ma per rendere più efficaci e meno costose le azioni.
Dobbiamo lavorare per la copertura totale degli ASSEGNI DI CURA e dobbiamo rinforzare pratiche, reti e progetti di cura a domicilio (DOMICILIARITA’ LEGGERA), nell’ottica di una decentralizzazione delle strutture di cura a bassa intensità.
Questo significa garantire:
– supporto permanente degli utenti negli atti della vita quotidiana
– sgravio per la famiglia dalla completa responsabilità di cura dei non autosufficienti
– innovare il nostro sistema che ad oggi è ancora troppo polarizzato sui due estremi: la risposta al domicilio o in struttura. Tra queste due opzioni possono e devono essere previste e sperimentate soluzioni intermedie e miste.
– occuparsi anche di disabilità dove serve un discorso analogo, la cui risposta deve infatti essere adeguata e progettata sui bisogni della famiglia, investendo sul tema della vita indipendente (dal lavoro alla casa) e lasciando le strutture residenziali solo come ultima possibilità nei casi troppo gravi.
Uno dei diritti fondamentali che lo Stato deve riconoscere alle persone è il DIRITTO alla CASA.
Non avere un tetto sulla testa significa non poter essere autonomi. Questo discorso va dalle fasce di popolazione in difficoltà che spesso si contendono alloggi popolari con code e procedure estenuanti, fino ai giovani che a causa dei salari bassi soprattutto ad inizio del percorso lavorativo, non riescono ad emanciparsi dalla famiglia d’origine.
Le azioni necessarie ed urgenti sono quindi due:
1) lavorare prima su manutenzioni e riuso degli alloggi popolari e di seguito investire per nuove abitazioni popolari. Bisogna partire innanzitutto da un secco STOP AL CONSUMO DI SUOLO visto che ci sono tantissime case ed abitazioni vuote!
2) supportare l’AUTONOMIA giovanile andando a calmierare gli affitti per studenti, per i tirocinanti e per gli stagisti visto che non è possibile mantenersi da soli con quel livello di stipendi.
E’ UNA PRIORITA’ ASSOLUTA, soprattutto per dare dignità ad una generazione che entra nel mondo adulto già molto sprovvista di tutele e per proseguire nel nostro progetto di PIEMONTE REGIONE UNIVERSITARIA.
Ne approfitto, per aprire qui un inciso: FAREMO SEMPRE DI TUTTO PER MANTENERE UNA COPERTURA AL 100% DELLE BORSE DI STUDIO, a differenza di altri.
In ultima dobbiamo essere a fianco dei NUOVI INSEDIAMENTI RURALI
Questo vuol dire pieno supporto fiscale e incentivi all’insediamento soprattutto di giovani che ricercano un “ritorno” alla montagna e alla campagna: recuperare aree incolte, sviluppare nuove farm multifunzionali che prevedono esperienze ed educazione, lavorare sulle connessioni sia online che di trasporti.
Dobbiamo premiare chi decide di prendersi cura della nostra natura e territorio.
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