LE SFIDE DEL PD – RIFLESSIONE A FREDDO
Sono molto dispiaciuto per la sconfitta del Sì al referendum.
Mi sono speso molto per sostenere le ragioni di una proposta che continuo a ritenere migliorativa, di tanto, del nostro sistema istituzionale e son convinto che si sia persa una #opportunità.
In un paese in cui non si dimette mai nessuno, ho apprezzato la #coerenza di Matteo Renzi, che un’ora dopo la chiusura dei seggi ha ammesso la sconfitta, attribuendola in primo luogo a sé stesso, e si è dimesso. Coerentemente con quello che aveva detto lungo la campagna elettorale (quanta distanza fra quanti hanno ripetuto per mesi che non avrebbe dovuto dimettersi, salvo berciare un secondo dopo il primo exit poll “dimissioni, dimissioni!“).
Ora il Partito Democratico ha tre #sfide davanti a sé.
1. Capitalizzare e non disperdere il #voto a sostegno della riforma, poiché evidentemente solo il PD e Renzi sono in grado di attrarre un così consistente voto a favore, costruttivo. Il resto è un voto contro, ma con origini, motivi e appartenenze diverse e inconciliabili; siamo al tempo stesso una minoranza e una maggioranza relativa. Insomma, Renzi deve proporsi per continuare a guidare il Partito (e cominciare a farlo di più).
2. Chiarire una volta per tutte e decisamente in fretta le #regole fondamentali per lo stare insieme nel partito. Un partito grande come il nostro può contenere posizioni differenti e anche reggere voti differenti (peraltro solo nel PD è capitato, non ho sentito nessun Forzista o nessun grillino votare diversamente dal rispettivo Capo-mai-eletto), ma il #modo e il #tono con cui queste differenze si esplicitano non sono indifferenti. Insomma, un #congresso in tempi brevi.
3. Coniugare il nostro senso di #responsabilità con l’opportunità di non essere sempre da soli a farcene carico. Se Bersani non avesse fatto il “responsabile” sostenendo Monti, se non avessimo fatto i “responsabili” accordandoci con Berlusconi per il governo Letta, se non ci fossimo caricati noi il mandato a fare le riforme che Napolitano chiese non a noi ma a tutti il giorno della sua elezione… la storia sarebbe andata diversamente.
Insomma, d’ora in poi un po’ di #tattica in più e, comunque, al #voto il prima possibile.
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