Ho depositato una proposta di legge a sostegno della genitorialità e delle politiche familiari. Gli ultimi dati demografici forniti dall’ISTAT, relativi al 2016, registrano una diminuzione delle nascite molto preoccupante, 474mila nuovi nati è una cifra che in Italia non si toccava dal 1500, quando la popolazione era 1/5 di quella attuale. Tutto questo ovviamente si lega al progressivo invecchiamento della popolazione ed ecco da dove proviene la necessità di occuparsi di sostegno alla famiglia e di nascite. La mia proposta di legge prevede quindi che la Regione si attivi direttamente per offrire informazione e servizi alle famiglie e alla genitorialità. Ecco il testo:
Ho depositato una mozione in Consiglio Regionale del Piemonte, che deriva da una lunga interlocuzione con il Comitato 162, formato da genitori e famiglie di disabili per chiedere la piena applicazione della Legge 162 del 1998. Di seguito vi allego il testo del mio documento, che discuteremo nelle prossime sedute:
OGGETTO: progetti di Vita Indipendente e co-progettazione di piani di assistenza personalizzata rivolti a persone con disabilità.
Il Consiglio regionale del Piemonte,
premesso che
- Il Parlamento Italiano con Legge n.18/2009 ha ratificato la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, il primo trattato sui diritti delle persone con disabilità del nostro secolo, il quale all’art.19 sancisce per queste persone il pieno diritto di condurre una vita indipendente (living independently) nella società, scegliendo dove e con chi vivere;
- i progetti di “Vita Indipendente” e i progetti di “Assistenza Personalizzata” sono una delle possibili risposte alla disabilità sia motoria che intellettiva e sono introdotti a livello nazionale dalla legge 162/98 “Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, concernenti misure di sostegno in favore di persone con handicapgrave”. Tale legge disciplina, “…allo scopo di garantire il diritto ad una vita indipendente alle persone con disabilità permanente e grave limitazione dell’autonomia personale nello svolgimento di una o più funzioni essenziali della vita, non superabili mediante ausili tecnici, le modalità di realizzazione di programmi di aiuto alla persona, gestiti in forma indiretta, anche mediante piani personalizzati per i soggetti che ne facciano richiesta, con verifica delle prestazioni erogate e della loro efficacia“;
rilevato che
- il concetto di Vita Indipendente, unito alla flessibilità espressa dalla legge 162/98 in tema di assistenza personalizzata, rappresenta per le persone con disabilità la possibilità di vivere la vita come qualunque altra persona, avendo garantita la possibilità di autodeterminazione, prendendo il più autonomamente possibile le proprie scelte e perseguendo le proprie inclinazioni;
- la D.G.R n. 26-13680 del 29 marzo 2010 “Approvazione delle linee guida sul funzionamento delle Unità Multidisciplinari di Valutazione della Disabilità (U.M.V.D.)”, garantisce la continuità del percorso di presa in carico della persona e indica procedure e strumenti valutativi uniformi per garantire parità di accesso e trattamento a tutti i cittadini che necessitano di interventi socio sanitari;
considerato che
- per quanto riguarda la “Vita Indipendente” è stata avviata una sperimentazione a livello regionale terminata nel 2003, che si è conclusa con l’adozione delle Linee Guida in tema, approvate con la Deliberazione della Giunta Regionale n. 48-9266 del 21/7/2008;
- le citate Linee Guida regionali indicano, come destinatari dei progetti, “esclusivamente persone portatrici di grave disabilità motoria certificata ai sensi dell’art. 3 della l. 104/92, di età compresa tra i 18 e 64 anni, inserite in contesti lavorativi, o formativi, o sociali con rilevanza a favore di terzi o con riferimento all’esercizio delle responsabilità genitoriali nei confronti di figli minori”;
- per quanto riguarda i progetti di “Assistenza Personalizzata”, nonostante la D.G.R n. 26-13680 del 29 marzo 2010 preveda espressamente la “predisposizione di progetti individuali”, perdura in realtà sul territorio regionale una elevata variabilità delle modalità di presa in carico, di disponibilità di servizi, di accesso all’assistenza, che rende in molte occasioni difficilmente esigibile il diritto al vivere indipendentemente;
- l’Ordine del Giorno n. 1086 del 12/4/2017 inpegna la Giunta regionale a “favorire la sperimentazione ed il sostegno di nuovi e moderni modelli operativi indirizzati al “percorso durante e dopo di noi” anche secondo il principio di sussidiarietà, ed anche attraverso progetti personalizzati e co-progettati per disabili gravi e gravissimi del Piemonte utilizzando parte del finanziamento nazionale aggiuntivo del Dopo di Noi”;
visto che
- le limitazioni all’accesso dei progetti di “Vita Indipendente” che prevedono una differenziazione sulla base del tipo di disabilità non sono presenti nella normativa nazionale;
- le Regioni Lombardia, Liguria, Toscana e Sardegna, tra le altre, hanno una normativa che permette la progettazione di percorsi di Vita Indipendente anche nei confronti di persone con disabilità intellettiva;
- a livello nazionale vi sono prassi di eccellenza amministrativa e sociale per l’applicazione della Legge 162/98 come quella messa in atto dalla Regione Sardegna, che oggi sostiene oltre 34.000 progetti personalizzati e co-progettati tra i diretti interessati e i destinatari dell’intervento;
IMPEGNA
la Giunta regionale del Piemonte
- ad aggiornare le proprie Linee Guida che disciplinano i progetti di Vita Indipendente, approvate con la Deliberazione della Giunta Regionale n. 48-9266 del 21/7/2008, inserendo la possibilità di accesso per le persone con disabilità intellettiva a tale iniziativa.
- ad avviare nel più breve tempo possibile una sperimentazione di progettazione di assistenza personalizzata e co-progettata per disabili gravi e gravissimi utilizzando parte del finanziamento nazionale aggiuntivo del Dopo di Noi come richiesto dall’ Odg n. 1086 del 12/4/2017;
- a promuovere la creazione di un tavolo interdirezionale regionale, partecipato in modo permanente dagli assessorati al Welfare e alla Sanità, che abbia il fine di raccordare tutti gli attori coinvolti nel percorso che porti ad una progressiva ed effettiva possibilità, su tutto il territorio regionale, di usufruire di un progetto di assistenza personalizzata da parte dei disabili che ne facciano richiesta;
- a promuovere una collaborazione del suddetto “tavolo interdirezionale” con il Centro Studi per i Diritti e la Vita Indipendente dell’Università di Torino e con l’IRES, al fine di portare avanti un’indagine sperimentale sui temi citati;
Torino, 12 giugno 2017
Primo firmatario Daniele VALLE